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CTH 484

Citatio: F. Fuscagni (ed.), hethiter.net/: CTH 484 (TX 07.10.2013, TRit 02.02.2017)



§6
47
--
47
A
47
B2
48
--
48
A
Ro I 43 m[a-_ _ _ _ _ _ _ _ ]
48
B2
49
--
49
A
49
B2
50
--
50
A
Ro I 45 [ ... ] Ro I 46 ḫu-wa-ap-pa-aš ḫar-wa-ši-ia []
50
B2
51
--
51
A
Ro I 46 [ _ _ _ _ _ _ _ ] Ro I 47 ka-a-ša an-za-a-aš p[a-ra-a ... ] Ro I 48 aš-šu-li ḫu-u-it-ti[- ... ] Ro I 49 mu-ki-iš-ki-u-e-ni
51
B2
52
--
52
A
Ro I 49 [SKUR- ... ] Ro I 50 pí-eš-ga-u-e-ni
52
B2
53
--
53
A
53
B2
54
--
54
A
Ro I 51 [ ... ] Ro I 52 É-ri ú-wa-at-ten
54
B2
55
--
55
A
Ro I 52 nu[- ... ] Ro I 53 ne-ya-at-ten ti-ia-a[t-tén]
55
B2
56
--
56
A
56
B2
57
--
57
A
Ro I 55 [ _ _ _ _ _ _ _ _ ] Ro I 56 ḫa-aš-ša-aš ḫa-an-za-aš-ša-aš [ _ _ _ _ ]
57
B2
58
--
58
A
Ro I 56 [ _ _ _ _ _ _ ] Ro I 57 tu-u-ma-an-ti-ia-[an ... ] ␣␣¬¬¬
58
B2
§6
47 -- e così prosegue:
48 -- “Siete forse adirati
49 -- oppure qualcuno vi ha evocati, invocati (o) supplicati14,
50 -- (e) quel(l'uomo) malvagio (e) ostile vi ha chiamati in un luogo segreto?
51 -- Ecco che ora continueremo ad evocarvi, invocarvi e supplicarvi con benevolenza per la vostra divina provvidenza insieme alla divinità solare
52 -- e continueremo a offrirvi un rituale puro (e) gradevole15.
53 -- Abbandonate quell'uomo malvagio
54 -- (e) tornate nella casa di questo signore del rituale.
55 -- Volgetevi (e) ponetevi benevolmente verso di lui
56 -- concedetegli vita, salute, vigore fisico, lunghi anni, il favore degli dei, la clemenza degli dei (e) lo splendore dell'anima;
57 -- [A lui(?)] concedete figli, figlie, nipoti e pronipoti;
58 -- [a l]ui [concedete(?)] benessere(?), obbedienza [ . . . ]
I kola 50-51 sono strettamente paralleli con CTH 483 kk. 70-71.
Sulla base di KUB 15.34+ Ro II 7 = KUB 15.33a++ Ro II 2-3 3 KUB 15.34+ Ro II 20-21 si potrebbe proporre un integrazione aš-ši-ya-u-wa-ar, anche se il poco spazio che resta alla fine della riga parla a sfavore di questa proposta (cfr. tuttavia r. 50, dove abbiamo 5 segni scritti sulla linea di divisione fra le colonne). In alternativa cfr. Haas-Wilhelm, 1974, 154 e CHD L-M 309b s.v. miu(m)mar che non integrano niente e legano direttamente dušgarattan a DINGIRMEŠ-. (cfr. però anche id. L-N 29a s.v. lalukkima-, dove l'integrazione viene lasciata in sospeso).
Haas – Wilhelm 1974, 154: la-lu-uk-k[i-mar].
Questa integrazione non è sicura, ma in tal modo si potrebbe giustificare la ripetizione del verbo pai- “dare, concedere” (in questo secondo caso con l'aggiunta del suffisso -šk-) alla fine di Ro I 58, che è probabilmente riferito al “signore del rituale”.
Questi due vocaboli luvi sono attestati in successione anche in KBo 2.9 + KUB 15.35 Ro I 49 (CTH 716.A).
La resa nella traduzione italiana del preverbo ittita arḫa risulta difficoltosa, per cui si è preferito tralasciarlo. Ad ogni modo è chiaro che con l'idea di allontanamento espressa da questo preverbo si vuol esprimere un comportamento ostile di qualcuno (cfr. kuiški) intesto ad allontanare la divinità dal paese di Hatti.
Per i kola 48-52 cfr. CHD L-M, 320b. Leggermente diversa l'interpetazione offerta per il kolon 51 dove, a mio avviso, si vuole intendere che gli dei, anche se allontanati da qualcuno malvagio (cfr. k. 49-50), continuano ad essere evocati per ottenere la loro 'divina provvidenza' (anzaš parā handandatar).

Editio ultima: Textus 07.10.2013; Traductionis 02.02.2017